A tutti gli Iscritti
Si porta alla conoscenza degli iscritti l’intervento della rappresentante SUMAI alla manifestazione nazionale di tutta la professione medica tenutasi a Roma il 28 novembre.
Segreteria SUMAI di Napoli
I medici in Piazza a Roma. Il messaggio della D.ssa Agneni del Sumai-Assoprof
30 NOV - Come medici specialisti ambulatoriali convenzionati con il Ssn che lavorano negli ambulatori territoriali, nei laboratori, negli ospedali, nei Sert, nelle carceri, nei Centri d’igiene mentale e nei consultori familiari denunciamo la sofferenza dei nostri presidi territoriali e nei nostri presidi dove il disagio di personale e pazienti è ogni giorno sempre più forte.
Lavoriamo quotidianamente in strutture carenti (per non dire in molti casi fatiscenti) che negli ultimi decenni sono state di fatto abbandonate e mai dotate di tecnologie e apparecchiature scientifiche adeguate ai loro compiti.
Ma come dicevo questo disagio si avverte anche all’interno delle strutture dove i pazienti che sono visitati da noi ricevono troppo spesso prestazioni strumentali imbarazzanti per la vetustà delle apparecchiature che non garantiscono quello che più sta a cuore a chi è ammalato: la qualità delle prestazioni!
E a questo punto viene spontaneo chiedersi. Ma come si può pensare di decongestionare i PS se non si investe nei presidi territoriali?
Servono quindi investimenti che non devono essere solo strutturali ma anche nel numero di ore di specialistica che invece vengono sottratte per risparmiare o non vengono rinnovate dopo i pensionamenti con la prevedibile conseguenza di affollare i poliambulatori di richieste a fronte di un numero di specialisti sempre più esiguo. Il tutto ad alimentare quel fenomeno drammatico delle lunghe liste d’attesa.
Si parla tanto di risparmi. Ma si dimentica di dire che risparmiare sulla salute oggi potrà sollevare le finanze ma nel breve termine farà sentire i malati abbandonati e nel medio e lungo termine avrà una ricaduta catastrofica che chiunque è in grado di prevedere. E di cui già oggi vediamo dei primi segnali.
Che cosa dovremmo rispondere ai nostri pazienti che stanno in sala d’aspetto e che non sono riusciti a prenotarsi perché non ci sono più specialisti a disposizione o i pochi rimasti sono privi delle attrezzature? Troppe volte ci sostituiamo al Sistema e deroghiamo venendo in contro a chi soffre sempre e comunque. Ma ogni giorno è sempre più difficile far fronte al continuo aumento delle richieste.
La nostra disponibilità non può venire in aiuto a chi non sa o non vuole programmare e organizzare i servizi per le esigenze di salute dei cittadini e non può e non deve essere infinita!
E che cosa dovremmo rispondere ad un malato che necessiterebbe più tempo ed attenzione se i minuti che il Sistema ha deciso per lui sono pochissimi e sempre più erosi dalla burocrazia e da una inappropriatezza organizzativa spaventosa?
La Sanità non è un puro costo mentre questa concezione sta compromettendo sempre di più il diritto dei cittadini alla tutela della salute, l’unico che la Costituzione definisce fondamentale.
L’ossessiva ricerca della appropriatezza da parte del Sistema si esprime attraverso burocratici criteri di prescrizione che annullano l’autonomia, la libertà e la responsabilità professionale medica imponendo ai malati trattamenti standardizzati quando avrebbero bisogno da cronici e polipatologici di terapie personalizzate.
Non permetteremo a nessuno di espropriarci della centralità della relazione medico–paziente da parte di chi definisce noi erogatori di prestazioni e i malati utenti.
Questo tipico lessico da economisti liquidatori è inaccettabile e purtroppo è quello utilizzato in tutti i documenti di programmazione in sanità e si commenta da solo.
Per noi specialisti ambulatoriali i malati sono e rimarranno persone e noi continueremo ad essere medici e combatteremo per riumanizzare la medicina che nel rispetto di una vera ed autentica sostenibilità rimarrà sempre nelle nostre mani.
Maria Luisa Agneni SUMAI-ASSOPROF
Resp aziendale Asl RmE